Abbandonata in aeroporto, Luna è stata adottata dal personale dello scalo di Bari


Ha circa 3 anni è ed un mix di boxer/amstaff/dogo: pochi giorni fa è stata legata da chi non la voleva più a una ringhiera di un parcheggio a più piani. Notata da alcuni passeggeri, è stata prima portata in canile e poi accolta proprio dal presidente di Aeroporti di Puglia e dai suoi dipendenti. Ora la cagnolina ha una famiglia super allargata di 500 fra uomini e donne. Si cerca intanto chi si è voluto disfare di lei

di Redazione

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C’è chi ha il coraggio, ma sarebbe più corretto chiamarla almeno impudenza, di abbandonare un cane in un luogo di grande passaggio, semplicemente legandolo a una ringhiera e voltandogli le spalle. In un attimo c’è chi, senza vergogna e senza cuore, si sbarazza così di un quattrozampe, come fosse un giocattolo rotto, inutile, da buttare via.

E’ la sorte toccata a una cagnolina che è un un mix di boxer/amstaff/dogo, con il manto color crema e il muso ancora da cucciolotta. Teatro di questa bruttissima scena è stato l’aeroporto Karol Wojtyla di Bari, dove qualcuno ha legato il cane a una ringhiera del parcheggio a più piani: qui il quattrozampe è stato notato da alcuni passeggeri, che ne hanno segnalato la presenza. Il povero animale, disorientato ma docile, è stato quindi portato al canile sanitario del capoluogo pugliese, dove è stato giudicato in salute e presto ha potuto dimostrare il suo carattere dolce. 

Commossi dalla sua storia, i volontari della struttura hanno quindi lanciato un appello via social: ma per chiedere aiuto dovevano pur dare un nome alla cagnolina, e così l’hanno battezzata Hostess, prendendo spunto proprio dal luogo dove era stata abbandonata. 
Per Hostess, mite, socievole e docile, i responsabili del canile hanno chiesto una nuova casa amorevole: c’è forse qualche anima buona che vuole prendersi cura di lei?

L’appello è stato letto anche dal personale dello scalo di Bari ed è giunto all’attenzione di Antonio Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia (AdP), evidentemente persona sensibile e di gran cuore: è stato lui, infatti, a pubblicare su Facebook il nuovo destino della cagnolina. “Abbandonare un animale vuol dire condannarlo a morte certa o a una vita di stenti, oltre a essere un atto crudele e illegale”, ha scritto. E ha annunciato che sarebbe stato proprio il personale di Aeroporti di Puglia a prendersene cura e a tenerla con sé.

La cagnolina avrà dunque una nuova famiglia allargatissima, composta da 500 uomini e donne, e siamo sicuri che non sarà mai più sola nè maltrattata, e troverà tutto l’amore che ogni cane merita.
Così Hostess ha di nuovo cambiato nome, è diventata Luna, e sarà impiegata, come ha raccontato sempre il presidente Vasile intervistato da alcune emittenti locali, in qualche mansione speciale, su misura per lei.

Nello scalo barese, infatti, altri animali sono già “di casa”: si tratta di 20 falchi “in servizio permanente” che hanno il compito di tenere lontani dalle piste gli uccelli, potenziale pericolo per gli aerei. Oggi la falconeria, tecnica antica di caccia che impiega i rapaci anche per catturare altri uccelli, ha un ruolo importante nel “bird control” utilizzato proprio negli aeroporti, allo scopo di evitare incidenti sulle piste e di ridurre il rischio di scontro fra volatili e aerei.
In fase di decollo e atterraggio, la collisione fra uno stormo di uccelli e il “muso” di un velivolo può essere molto pericolosa, così come la fatalità che i poveri uccelli vengano risucchiati dai motori, provocando ciò che è conosciuto come il nefasto “birdstrike”.

Nel frattempo, le forze dell’ordine visionano i filmati delle numerose telecamere di sorveglianza collocate nell’aeroporto di Bari, così da individuare chi ha legato Luna alla ringhiera, destinandola a una fine che poteva essere bruttissima. 

Foto: Facebook / Antonio Vasile

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