Cos’è e a cosa serve il patentino per i proprietari di cani


Essere proprietari responsabili richiede impegno, soprattutto quando si tratta di cani che presentano comportamenti aggressivi o che sono considerati pericolosi. Attraverso un percorso formativo offerto dai Comuni assieme al Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale, il patentino certifica la capacità di gestire correttamente il proprio cane e di prevenire i rischi per l’incolumità pubblica. Nell’articolo dell’educatore cinofilo di Ca’ Zampa, Paolo Bosatra, scopriremo perché è utile, anche se non obbligatorio, per ogni proprietario

di CA’ ZAMPA

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Il patentino per cani è un attestato che viene rilasciato al termine di un percorso formativo per diventare proprietari responsabili, istituito dai Comuni, congiuntamente al Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente.

Chi deve prendere il patentino per cani

Ad essere obbligati a conseguire il patentino sono i proprietari di cani considerati pericoli per la corretta gestione ai fini dell’incolumità pubblica.

L’Ordinanza del 23 marzo 2009 cancellò la lista di razze pericolose introdotte nel 2006. Successivamente, è entrata in vigore l’ che apporta una lieve modifica alla precedente del 2009. Nel testo, si rendono i medici veterinari responsabili e promotori dell’educazione dei proprietari, rispetto ad alcune razze ritenute più pericolose.

I cani che vengono considerati più impegnativi dal punto di vista del comportamento vengono iscritti nel Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Se il cane è iscritto in queste liste bisogna obbligatoriamente stipulare un’assicurazione di responsabilità civile e portare sempre guinzaglio e museruola quando ci si trova in luoghi aperti al pubblico con il proprio animale.

Come prendere il patentino per i cani?

L’ottenimento del patentino è legato alla frequentazione di percorsi formativi con cui favorire un rafforzamento della relazione tra il cane e il proprietario e un possesso responsabile e consapevole.

Come riportato sul sito del Ministero della Salute, i Comuni e le Aziende Sanitarie Locali per l’organizzazione dei percorsi formativi possono avvalersi della collaborazione degli Ordini professionali dei Medici Veterinari, delle Facoltà di Medicina Veterinaria, delle Associazioni scientifiche Veterinarie, delle Associazioni di protezione degli animali e degli educatori cinofili.

Il percorso formativo consiste nello studio di vari argomenti che vanno dall’etologia canina allo sviluppo comportamentale in relazione alle diverse fasi della vita (da cucciolo a cane anziano). Si impara a decifrare il linguaggio del cane (la comunicazione olfattiva, acustica e visiva) e a prevenire la sua aggressività e i problemi di comportamento.

Una parte del percorso è dedicata allo studio della normativa vigente in materia di tutela del benessere degli animali d’affezione, con obblighi e responsabilità del proprietario.

Al termine del percorso formativo, viene effettuato un test di verifica finale e viene rilasciato il cosiddetto patentino, che però non è obbligatorio portare con sé quando si è in compagnia del proprio animale nei luoghi pubblici.

Paolo Bosatra, educatore cinofilo di Ca’ Zampa

Foto: IPA

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