Il 6 ottobre quella che per Valter Colla, allevatore di alpaca tra le province di Treviso e Vicenza, sembrava una tranquilla serata autunnale si è rivelata in realtà una serata che avrebbe cambiato anche la sua vita.
Intorno alle 19.30 due lupi hanno attraversato il recinto che circonda il suo appezzamento, riuscendo a puntare due esemplari: una giovane femmina da riproduzione di nome Prima e la sua cucciola, nata appena cinque giorni prima.
L’attacco è stato rapido e letale. Prima, nel tentativo di proteggere la figlia, è stata attaccata e sbranata. Una volta scappati dal recinto, i lupi hanno lasciato dietro di sé una scena devastante: il corpo dell’alpaca giaceva in una pozza di sangue con il muso in parte divorato e poco distante si trovava la cucciola, spaventata e ferita, che a modo suo piangeva tentando di risvegliare la madre.
A ritrovare gli esemplari è stato il custode dell’allevamento, allertato dall’abbaiare dei cani.
Uscito per controllare, l’uomo ha visto i lupi allontanarsi sulla strada che attraversa la collina.
Dopo la perdita dell’alpaca Prima, l’allevatore Colla ha capito che la piccola, ancora senza nome, aveva pochissime probabilità di sopravvivere: “Le sue possibilità di vita senza la madre non superano il dieci per cento”, ha dichiarato Valter. Subito dopo l’attacco, ha così trasferito la piccola alpaca nel rifugio specializzato “Nel bosco incantato”, situato a Venegazzù, nella speranza di salvarle la vita.
Senza il latte materno, nutrirla rappresentava però una sfida. I gestori del centro hanno deciso di provare a utilizzare latte di capra, un alimento considerato più simile a quello della madre e più digeribile per una giovanissima alpaca rispetto al latte vaccino. Dopo essersi procurati latte fresco da un’azienda agricola locale, il team di “Nel bosco incantato” ha iniziato a nutrirla con il biberon ogni tre ore, giorno e notte.
Le prime 72 ore sono state critiche, ma il latte fresco ha cominciato a sortire il suo effetto benefico, dando maggiore speranza agli allevatori.
Ora la cucciola, chiamata Angel, è ora sottoposta a un percorso di accudimento intensivo, che si prevede durerà dai quattro ai sei mesi, cioè fino a quando non sarà abbastanza grande da nutrirsi autonomamente di erba e fieno.
Una volta riprese le forze e cresciuta il necessario, Angel sarà a tutti gli effetti un’ospite del rifugio “Nel bosco incantato”, noto per il suo impegno nella salvaguardia degli animali e nella promozione di attività educative. Nel centro, la piccola alpaca parteciperà a passeggiate nei boschi di Montello o accompagnerà bambini e persone con disabilità durante esperienze a contatto con la natura.
Il rifugio “Nel bosco incantato” non si limita a offrire solo attività didattiche, ma è anche impegnato in progetti di apicoltura e nella produzione di abbigliamento 100% alpaca, realizzato con la lana di animali allevati in modo naturale.
Ora il centro si è dato anche un nuovo, importante, obiettivo: assicurare un futuro alla sfortunata Angel!
In apertura: la piccola Alpaca viene nutrita con latte fresco dai collaboratori del rifugio “Nel bosco incantato”.
Foto e video: Facebook / Nel Bosco Incantato – Fattoria didattica Alpaca Nido in famiglia