La displasia dell’anca è una condizione ortopedica comune nei cani, che può causare dolore e problemi di movimento fin dalla giovane età. Il problema può avere origini genetiche, ma anche fattori ambientali come l’alimentazione e l’esercizio fisico giocano un ruolo importante. La dottoressa Paola Mingolla, veterinario di Ca’ Zampa, ci spiega come fare prevenzione e migliorare la qualità della vita del cane
di CA’ ZAMPA
La displasia dell’anca è una patologia ortopedica comune nei cani, caratterizzata da un’alterazione nello sviluppo dell’articolazione coxofemorale (anca). Questa condizione può causare dolore, zoppia e, nel tempo, portare a una grave forma di artrosi.
Perché viene la displasia all’anca ai cani?
La displasia dell’anca è una patologia definita come multifattoriale, in quanto dipende da fattori genetici ed ereditari, ma anche da fattori come la razza o ambientali come l’alimentazione e l’esercizio fisico, e anche il luogo in cui vive il cucciolo.
I primi segnali di displasia dell’anca: scopri i sintomi principali
I primi segnali di displasia dell’anca possono comparire già nei cuccioli di pochi mesi, ma in alcuni casi i sintomi si manifestano più tardi, con la progressiva degenerazione dell’articolazione.
I principali sintomi includono:
- Zoppia: notata soprattutto dopo l’esercizio fisico.
- Difficoltà a muoversi: salire le scale, correre o saltare può risultare problematico.
- Rigidità: specialmente al risveglio o dopo il riposo.
- Movimento anomalo del bacino: spesso descritto come “dondolante” durante la camminata.
- Ridotta attività: il cane può evitare giochi o esercizi che prima gradiva.
Per una diagnosi certa, è necessario consultare un veterinario. Esami come la radiografia sono fondamentali per valutare la gravità della displasia e pianificare un trattamento adeguato.
Quando viene la displasia ai cani?
La displasia dell’anca viene quando l’articolazione dell’anca non si sviluppa correttamente. In un’anca sana, la testa del femore si inserisce perfettamente nell’acetabolo, una cavità dell’osso pelvico.
Nei cani affetti da displasia, questa conformazione è alterata, causando un movimento anomalo dell’articolazione. Nel tempo, questo sfregamento e movimento errato possono danneggiare la cartilagine articolare, provocando infiammazione, dolore e, infine, artrosi.
Cosa fare per evitare la displasia dell’anca?
Per evitare la displasia all’anca è consigliabile seguire i consigli del veterinario circa il tipo e la quantità di cibo da somministrare al cucciolo, l’eventuale aggiunta di integratori che aiutano l’accrescimento e lo sviluppo osteo-muscolare ed effettuare le visite ortopediche preventive.
Le visite con apposite radiografie danno la possibilità di poter diagnosticare precocemente la predisposizione o la presenza di displasia dell’anca e poter attuare delle misure, terapeutiche o chirurgiche, per evitare che tali alterazioni possano progredire.
La prevenzione della displasia dell’anca inizia con la selezione di cani da riproduzione che non siano portatori della malattia. I cani con una diagnosi confermata di displasia non dovrebbero essere utilizzati per la riproduzione, poiché la condizione è altamente ereditaria.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. Un cucciolo che cresce troppo rapidamente o che è sovrappeso può sviluppare problemi alle articolazioni, inclusa la displasia dell’anca. È importante fornire una dieta equilibrata e adatta alle specifiche esigenze del cucciolo, controllando il peso e evitando l’eccesso di calorie.
L’esercizio fisico deve essere moderato. Mentre un’attività fisica regolare è fondamentale per lo sviluppo muscolare e il mantenimento di un peso sano, esercizi ad alto impatto, come salti o corse su superfici dure, possono aggravare le articolazioni in crescita.
Quanto vive un cane con la displasia dell’anca?
Non c’ è una risposta precisa sulla durata di vita di un cane con la displasia all’anca, poiché dipende da molti fattori. Innanzitutto, dal grado di displasia e da quanto è iniziata la progressione delle alterazioni articolari. Ma anche dal peso corporeo del cane. È ovvio che un cane obeso avrà più difficoltà a muoversi di un cane normopeso e avrà più possibilità di non riuscire più ad alzarsi e di immobilizzarsi.
Dipende anche dall’esercizio fisico che svolge abitualmente.
Comunque, la displasia dell’anca si può gestire anche una volta che la patologia sia progredita, seguendo i consigli e le terapie che potrà dare il veterinario.
Dottoressa Paola Mingolla, veterinario di Ca’ Zampa
Foto: IPA
Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati